Il Fatto Quotidiano

29 Settembre 2010
Senza di loro il Pdl non va da nessuna parte

Riguardatela bene, la foto di prima pagina di questo giornale. L’immagine che resta, e che racconta meglio di tutto le geometrie della giornata e i nuovi rapporti di forza nel centrodestra, è quella in cui Silvio Berlusconi chiede aiuto contro Antonio Di Pietro che gliene sta dicendo di tutti i colori (l’epiteto più leggero è “piduista”). Richiesta d’aiuto. Il Caimano, per una volta volta con i denti limati – in visibile difficoltà – si volta con la mano aperta, in segno di preghiera verso Gianfranco Fini. Come per dire: intervieni tu. Riguardàtela con attenzione, quella foto. Se c’è un ribaltamento nell’iconografia che può raccontare cosa sta accadendo in una sfida all’ultimo sangue è tutti racchiuso in quel fotogramma. Nel giorno del duello mortale all’Auditorium, in fondo (solo prima dell’estate) era accaduto l’esatto contrario: Fini sotto il palco, in piedi, con il dito levato a contestare, e Berlusconi alla tribuna, con il viso stravolto dalla rabbia, ma pur sempre sovrano. Ma ora a ben vedere è peggio: ora è il premier che chiede protezione, con l’espressione corrucciata, a quello stesso presidente della Camera che solo pochi giorni fa voleva destituire, ed è Fini che dietro la facciata di un impeccabile galateo parlamentare, si gode lo spettacolo della guerriglia d’Aula anti-berlusconiana e dei suoi effetti sui nervi del premier. Fini richiama Di Pietro, certo. Ma non se ne accorge nessuno. Il re – ancora una volta -sembra nudo. Rapporti di forza. Risultato conclusivo della giornata campale? Una disfatta per il Pdl, un trionfo – quasi inaspettato – per i finiani. Il governo si ferma a quota 342 (ancora ieri la magigoranza vagheggiava di ottenere 350 voti!), i finiani diventano determinanti. Di più: ottengono di poter aggiungere in calce alla loro mozione i 5 voti dell’Mpa di Lombardo. Ovvero: Berlusconi ha fatto fino all’ultimo di tutto per non riconoscere al capogruppo Italo Bocchino lo status di alleato e – di conseguenza – assegnare al movimento di Fini il ruolo di “terza gamba” che rivendica da mesi. Invece si è ritrovato con un mico-polo formato da due partiti alleati che sarà determinante in qualsiasi voto di fiducia, e che da domani è di padrone di Montecitorio in ogni commissione e in Aula (dove se vota con l’opposizione può ribaltare la maggioranza). Ecco, il premier che chiede aiuto a Fini: forse non la leggeremmo in questo modo la geometria di quel fotogramma, se non fosse incontestabile il fatto che – come osservava Flavia Perina alla fine della giornata più lunga di Futuro e libertà – “Ieri Berlusconi le ha sbagliate proprio tutte”. Discorso “prudente”. Che il Cavaliere avesse deciso di giocare con prudenza (per i suoi standard) si era capito fin dalla prima mattina. Berlusconi decide di evitare ogni casus belli, e nel suo discorso di apertura si tiene alla larga dai due temi che i finiani avevano dichiarato irricevibili. Ovvero: le intercettazioni e il processo breve. E’ un Berlusconi che non rischia, che si limita a qualche punzecchiatura sui temi della bioetica. All’ora di pranzo gli uomini di Futuro e libertà sono a metà fra l’euforia e la delusione: “Abbiamo imposto la nostra egemonia gramsciana al Cavaliere – sorride Fabio Granata appoggiato ad un pomello, nell’atrio di Montecitorio – anche la sua lingua e cambiata. Pacato, prudente… che il nostro dissenso gli abbia fatto bene?”. Ancora più ironici Italo Bocchino e Carmelo Briguglio, che si aggiungono al capannello: “Lo abbiamo costituzionalizzato”, sorridono.  Anche il fotogramma dei discorso del premier – persino nella diretta – contiene una chiave di lettura: Berlusconi parla in piedi, seduto al suo fianco c’è la faccia  (a tratti pietrificata, a tratti ironica) di Giulio Tremonti, sul banco più indietro, quasi in ombra, c’è Roberto Calderoli: quasi una trinità, quasi la certificazione di un commissariamento. In realtà Berlusconi fino all’ultimo vuole fare di tutto per non dover riconoscere lo status di “partito di maggioranza” a Futuro e libertà. E questo è il suo principale errore, quello che si porta dietro tutti gli altri. Tra i 9 assenti di ieri, infatti, uno solo era del Pdl. Per di più, 38 dei 342 voti a favore sono quelli dei finiani e dei lombardiani. Futuro e libertà infatti fra l’altro conta su 35 voti ma Fini per prasis non vota e ben due deputati, Mirko Tremaglia e Fabio Granata (che viene subito convocato dal leader e dice: “Il mio è un No simbolico”) votano addirittura contro. Insomma, un’ecatombe. Briguglio non ricorre a diplomatismi: “Senza di noi il governo non esiste più”, dice, facendo infuriare gli azzurri. In un angolo del Transatlantico La7 intercetta una dichiarazione sconfortata di Maroni: “A marzo si vota”. Mozioni separate. Ma il secondo errore di Berlusconi è quello di consentire (sempre per non dare riconoscimenti a Fli) il proliferare delle mozioni. Ne vengono presentate quattro,(una di opposizione, quella del Pdl, quella della Lega e quella dei fino-lombardiani). Ma consentire al Carroccio di smarcarsi, significa allargare i ranghi, e facilitare lo sganciamento del partito del presidente della Camera. Commenta Adolfo Urso: “Nel momento del massimo attacco contro di noi, nel pieno della campagna contro Fini, siamo rimasti uniti e determinanti. Adesso marciamo spediti verso il nuovo partito. Siamo noi che dettiamo l’agenda”. Già, la costituzione del partito viene annunciata da Fini, non a caso, in questa giornata. “Appena lo avremo fatto – conclude la Perina – saremo ancora più forti. Dopo di stasera è chiara una cosa. Senza noi non si va da nessuna parte”.

Luca Telese

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22 commenti »

  1. Ma tanto Franceschini, a Ottoemezzo (confermandosi il solito disgustoso democristiano falso), giustifica Di Pietro dicendo che sempre ne difenderà il diritto di parola. Ah però lui, tutto leccatino e perbenino com’è, certi aggettivi non li avrebbe mica usati, ah no!
    Al che la Gruber gli ha fatto notare che allora anche a Bossi è riconosciuta la libertà di pensiero che gli ha fatto dire “sono porci questi romani”

  2. puoi aumentare la dimensione dei caratteri? divento cieco ogni volta che leggo un tuo post…

  3. Io non sono così sofisticato, ma secondo me la gente ci ha capito poco: ma come, dopo che se ne sono dette di tutti i colori, i finiani votano ls fiducia a berlusconi? Lo si poteva disarcionare, così invece gli tengono su le braghe. E’ ridicolo, e indecente. Così ha potuto giganteggiare Dipietro e perfino, pensa te, un Bersani meno moscio del solito. Peccato si sia svegliato solo ora.

  4. Spero solo che ai finiani non venga in mente di sfiduciare Bossi…
    regalerebbero al nord il “martire” da vendicare….la lega non aspetta altro.

  5. Luca del commento precente: puoi ingrandire il carattere tu con il tuo browser ([cmd]+ con Mac OS). Cerca bene nei menù trovi sicuramente “ingrandisci carattere”.

  6. Egregio dr. Telese, noto che da settimane le sono state poste un paio di domande. Legittimo (?) da parte sua, quale padrone di casa, ritenere di aver risposto per le rime chi le ha poste per primo insultandolo. A mio giudizio (e non solo, a leggere svariati commenti) le sue repliche si focalizzano sulle -eventuali- turbe mentali di chi le si rivolge. Ritengo sia un errore madornale, in quanto le domande che le si pongono trovano una certa qual sostanza nei link puntualmente riportat in originei. Con in risultato che – per quel che conto- la questione GUIDO ROBERTO VITALE interessa non poco anche me. Mi accodo allora a chi le chiede risposte puntuali alle questioni poste, che per comodità riporto di seguito con banale copia incolla:

    E’ VERO O NO CHE GUIDO ROBERTO VITALE HA PAGATO UNA MAZZETTA DI 100 MILIONI ALLA GUARDIA DI FINANZA ?

    E’ VERO O NO CHE SEMPRE LUI POSSIEDE IL 15% DEL FATTO QUOTIDIANO?

    Grazie

  7. Ma ho letto in giro che fino al 30 ottobre probabilmente non cade nulla perche’ quel giorno si arriva a due anni e mezzo di legislatura e cosi’ i parlamentari raggiungono il diritto alla pensione, a qualcuno torna? Magari e’ una favola.

  8. Forse Rita non ricoda la frase di Franceschini “Fareste educare i vostri figli…….”che suscitò tanto sdegno sia a destra che a sinistra..io sono stata contenta che il “chierichetto” abbia difeso DiPietro, il quale è stato coerente come sempre .e non si è risparmiato nell’elencare tutte le nefandezze di Berlusconi.Del gruppo finiano ho apprezzato Granata che ha avuto il coraggio di non rinnovare la fiducia al premier.

  9. Onore all’Onorevole Granata da uno di sinistra, che ieri ha dimostrato di essere una persona coraggiosa e coerente con quello che dice, a differenza di quei tanti “signori” deputati che eletti in liste di partito, ora all’opposizione, hanno fatto la fila per ingrossare i ranghi del caimano per non si sa quale ideale politico.

  10. Bella quella foto, il gigante Golia e Davide. Solo che, in questo caso Davide (Fini) conta di più di Golia (Berlusconi), il quale è costretto a chiedergli aiuto.

  11. A me Di Pietro è piaciuto molto. In fondo ha detto a Berlusconi quello che tutti noi pensiamo e non ha detto falsità . Tutto quello che ha detto è vero. Bersani mi ha sorpreso. Spero che continui con quella grinta, per il bene del PD. Quando è stato il turno di Cicchitto, ho spento la TV. Mi hanno detto che Berlusconi sonnecchiava, è vero?.

  12. Come è diverso il Di Pietro di ieri da quello che, pallido e tremante, si era presentato ai suoi colleghi del tribunale di Brescia prima di capire che anche loro erano con lui collusi…. quanto a Fini, da parte di uno che l’ha votato molte volte, fa semplicemente ribrezzo. E lui dovrebbe essere di destra? Senza onore, senza fedeltà (politica e non), senza senso dello stato (lasciare dare dello stupratore al presidente del consiglio), senza vergogna (Montecarlo docet).. ai fascisti (ex post ante) si poteva dire che erano bruttisporchiecattivi, ma non ladri e opportunisti. Chi ha perso ieri? Tutti. Fini ha perso perchè alle prossime elezioni lo voteranno soli i Tulliani, Berlusconi che verrà massacrato dai giudici, i nani della sinistra (?) perchè non sanno cosa fare, combattuti fra la paura delle elezioni e la voglia di seguire l’istinto, Di Pietro perchè si è reso (se possibile) ancora più macchietta, noi che abbiamo a governarci chi ci meritiamo. Ciao.

  13. Cilios, come non ricordare la frase di Franceschini “fareste educare i vostri figli …”
    e ti dirò, è una frase che mi fa ancora inorridire, non perchè io sia una estimatrice di B., ma perchè denota moralismo e il moralismo mi dà sempre la nausea, poi perchè sposta lo scontro politico sul piano personalissimo della vita privata, il che mi fa, appunto, inorridire.
    Tanto è vero che, subito dopo, Franceschini (da bravo democristiano falso) si è scusato con Piersilvio B., insorto, come era prevedibile insieme a qualche altro fratello e sorella, in difesa padre, con le naturali dichiarazioni di un figlio, di affetto e di stima.
    E a proposito ancora di Di Pietro, che non stimo, che non trovo molto dissimile da Bossi, e delle sue presunte recenti polemiche con Grillo, dovrebbe ricordarsi di quanto disse – più o meno – Pietro Nenni: “A fare a gara tra puri, troverai sempre uno più puro… che ti epura.

  14. Giordano che lo voteranno solo i Tulliani e’ una tua fantasia, prendendo i sondaggi che piacciono tanto al tuo idolo Silvio Fini si colloca al 7%……

  15. cari amici sono tutti alla frutta…..un paese di vecchi,Bossi moribondo lo devono accompagnare perchè da solo cade e per capirlo devono mettere i sottotitoli,,Berlusconi un giovane che parla di futuro a soli 74 anni,Bersani un sessantenne è il giovane che arriva,Fini altro sessantenne che forma un partito nuovo per il futuro,ci manca babbo natale per completare la lista,poveri noi,solita minestra ripetuta in tanti anni,hanno mortificato i giovani per poi vedere questo spettacolo,non li sposta nessuno, ormai fanno spettacolo come gli attori,sono diventati politici di plastica,mediatici,ipocriti,pertanto chi paga sono sempre gli stessi…come sempre….

  16. Caro Se (iniziali o incertezza?) Fini lo vota(va)no quelli come me (l’ho fatto per 20 anni). E adesso, credimi, non ce n’è più uno che lo fà o farebbe….. per cui … ammenocchè non prenda i voti di quelli che prima votavano Bertinotti e adesso (poveracci pure loro) non riescono più a farlo….. proprio perchè troppo pochi….. I Tulliani e dintroni, appunto….. Fini ha rapidamente portato AN dal 13% all’8-9% delle ultime elezioni (bravo, proprio credibile) …..e basta chiedere agli elettori di AN se rivoterebbero Fini….

  17. Per Se
    P.S. Vedendo la signora…. forse nemmeno i Tulliani……

  18. Io non l’ho mai votato e mai lo votero’, mi chiedo solo come si possa preferire Berlusconi a Fini, e’ come paragonare Pancev a Ronaldo (citazione colta)

  19. Giordano, tu sei un Berlusconiano DOC e per Fini non hai mai votato, altrimenti non avresti questo livore tipico berlusconiano.

  20. Caro Ferruccio,
    coem ho scritto più volte diffido di quelli che scrivono in maiuscolo e si autoproclamano possessori di verità rivelate, psero che lei non aspiri a rientrare in questa categoria. Non conosco Guido Roberto Vitale, e non so se sia vero quello che lei scrive che ha pagato mazzette alla guardia di finanza. In ogni caso non possiede il 15% del Fatto.
    Primo: i “soci promotori” de Il Fatto sono sei, e tra questi ci sono due case editrici, la Chiare Lettere e la Aliberti che possiedono (una quota di minoranza) circa il 16% del capitale a testa. Secondo: Chiare lettere è una casa editrice che è a sua volta partecipata del gruppo Mauri-Spagnol che è il terzo gruppo editoriale italiano. Il direttore editoriale di Chiare lettere si chiama Lorenzo Fazio (se c’è uno che può essere considerato “editore” de Il Fatto è lui). Se nella proprietà di Chiare Lettere il 15% (o del gruppo Spagnol) è di proprietà del signor Vitale (cosa che è possibile, ma di cui non sono certo, perché ci riguarda molto da lontano) può stare tranquillo, l’influenza su Il Fatto è pressochè pari a zero. Tant’è vero che fino a che lei non ha postato questo commento non conoscevo nemmeno l’esistenza del sighnor Vitale.
    Terzo. Il Fatto ha una particolare formula di statuto che è stata messa a punto per garantire l’indipendenza dei giornalisti. Senza i voti dei soci giornalisti (Padellaro, Travaglio, Gomez, Tinti) non sono possibili sostituzioni del direttore. Quindi, nel caso lei fosse preoccupato, può stare tranquillo.
    Luca

  21. Pochi palle: Fini tiene per le palle (oops…) Berlusconi.
    Come voglia usare questo potere non lo sappiamo.
    Se lo farà nel modo “antico” verrà coperto di soldi e di posti, per sè e per i suoi amici, finirà la gogna di Montercarlo…. solo vantaggi, quindi.
    Se terrà duro avrà solo cazzi (scusate il francesismo…).
    In questa contraddizione si giocherà un pezzo di futuro del paese.
    Speriamo che, in questa confusione il Pd decida di giocare un ruolo serio e ci faccia sapere, asap, qual è il suo programma per l’Iitalia.

  22. Solo io ho notato che oggi “il Giornale” non attacca Fini?

    Comunque concordo con l’altro lettore che il webmaster dovrebbe dare un paio di punti in più al carattere.

    Ti seguo sempre con interesse bravo Luca.

    Andrea.

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