Dicono di me

5 Febbraio 2010
«Tetris» ha (quasi) tutto per sfondare

«Tetris» ha le potenzialità per suscitare lo stesso interesse di «Annozero», di «Ballarò», di «Porta a porta», di «Matrix», solo se… Anche a «Tetris» si parla prevalentemente di politica, ma in maniera più sbarazzina, e non solo per la presenza di Nichi Vendola, governatore della Puglia, «blobbato» a sua insaputa in una performance canora sulle note di «Vita spericolata» e poi genialmente imitato da Ceccho Zalone in quella grande scuola di idee che è TeleNorba. C' è altro: la misurata contaminazione fra informazione e intrattenimento è il tratto distintivo della trasmissione (La7, mercoledì, ore 21,10). Erano ospiti in studio, il leghista Roberto Cota, il sempre più televisivo Maurizio Belpietro (sta facendo tirocinio alle spalle della concorrenza), Giuseppe Bortolussi, la juventinologa Evelina Christillin. A un certo punto è comparso anche il grande interprete di cinepanettoni Massimo Ghini. Si discuteva di crisi di lavoro, della situazione Fiat, delle proteste dei cassintegrati ma Luca Telese non ha rinunciato alla sua «giuria di qualità» composta da Sergio Rizzo, Marco Ferrante e David Parenzo: il suo compito è premiare l' efficacia comunicativa dei contendenti. C' era anche l' editore di riferimento, che continua a essere la trovata meno riuscita del programma. L' idea del talent talk è una innovazione di genere che permette soluzioni spettacolari di grande efficacia: far precedere la «protesta sui tetti» dalle immagini dell' ultimo concerto dei Beatles è un' idea. Ma anche i fumetti sono persuasivi. «Tetris» è interessante perché è, nel contempo, diverso dagli altri talk ma in perfetta sintonia con la linea editoriale de La7 (molto più di «Niente di personale» di Piroso). «Tetris» ha tutti numeri per sfondare, solo se Luca Telese smette di sentirsi più intelligente dei suoi ospiti. Se lo è, è bene non darlo a intendere.

Aldo Grasso

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