I Falsi

21 Febbraio 2010
Il nostro è un sostegno condizionale

di Antonio Di Pietro*

Caro Marco Travaglio, ti scrivo come se mi scrivessi ad un figlio mio, perchè il vero Misfatto è il tuo. Ma te la finisci di tirarmi addosso col badile, e pure sulla fronte se serve, per questa benedetta storia della candidatura di Berlusconi? Pensi che sia stata una scelta sfatta a cuor leggero? C'avevo un magone nel petto, c'avevo… Non dormivo, mi struggevo sul water, c'ho pensato giorno e notte eppure sapevo che non c'era alternativa: o saltavo sulla minestra, o mangiavo nella finestra. Era arduo, di più, ardente. Ma per vincere non c'era altro da fare che questo, ovvero l'unica cosa possibile per noi, pure oggi stesso se credi: sorprendere il nostro avversario con un trucco sprezzante, dargli il bacio della morte proprio lì, dove meglio ci azzecca, in bocca. Certo, capisco la possibile abiezione: avrei potuto fregarmene, correre da solo, lasciare che Bersani si strozzasse con le sue mani. Troppo comodo. Magari avrei guadagnato voti, e mi risparmiavo la tirata di De Magistris che – come sai – mi sarà pure come un fratello, per carità, ma è anche assai stronzo, capisci a me. Neppure la tessera del partito nostro, si è preso, però mi spara sempre addosso, anche se questo è un altro discorso che pure andrà fatto, meglio prima che poi, e saranno comunque cazzi amarissimi. Caro Marco, la chiarezza per me vale più di un giro sul trattore nei giorni di trebbiatura: eppure nonostante, era necessario chiudere la fase del nostro infantilismo poetico. Transitare definitivamente l'Italia dei valori dalla protesta alla prostata. Non potevo assistere indifferente allo spettacolo dell'Italia che finisce nelle mani dei clan mafiosi. Dovevo contribuire. Il nostro sì a Berlusconi non è scontato e acquitriescente, ma fermo e condizionale. Ovvero: se lui vuole i voti nostri, deve per forza accettare pure i paletti dove lui sa bene – eh,eh – che fra l'altro fa pure male. Se vuole i voti nostri, Berlusconi deve promettere di dimettersi in caso di condanna di Bondi, Cicchitto e anche di Emilio Fede. Se vuole i voti nostri deve accettare che Noemi vada a Sanremo e Barbara D'Urso sostituisca di Silvana Mura, hi-hi-hi….. Se vuole i voti nostri Ghedini mi fa pure l'avvocato d'ufficio nella causa con De Bortoli e Confalonieri se ne torna al pianobar, a cantare con Barbato nella mozione di minoranza. Come diceva mio nonno: pagare dollaro, vedere cammello. Ed io su questo – stanne pur certo Marco – non arretro di un millimetro..

*(testo raccolto, sotto Pentothal da Luca Telese)

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2 commenti »

  1. ” De Magistris … mi sarà pure come un fratello, per carità, ma è anche assai stronzo, capisci a me. ”

    Questa è la migliore,secondo me, nel pezzo.

  2. Sooolluust, Luca!
    OOOrrtusomene Saleppe’s Club.

    ww.saleppe.wordpress.com

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